Acciaio, alluminio, PVC, legno, e ora anche gas ed elettricità: nessun elemento sembra salvarsi da poderosi aumenti. Le materie prime continuano ad essere sotto tensione. Ad esse si sono aggiunte ora anche il gas e l’elettricità che potrebbero avere aumenti tra il 30 e 40%. Del resto, c’era da aspettarselo. La forte ripresa industriale post-pandemica sta generando una intensa domanda di energia in tutto il mondo. Vediamo ora che cosa sta succedendo per le materie prime più significative per l’edilizia e il mondo dei serramenti. Ma vediamo intanto che succede per il metallo leggero.

Alluminio sotto shock
Il metallo leggero continua da mesi la sua corsa. L’avevamo lasciato (vedi news) ai primi di agosto a quota 2600 $/t e con premi attorno ai 1200 $. Giorno dopo giorno il prezzo è cresciuto e sono cresciuti i premi a livelli visti solo 13 anni fa, nel 2008, vedi grafico in basso. Il top è stato raggiunto nella giornata di lunedì 13 quando per un attimo ha sforato la mitica soglia dei 3 mila dollari a tonnellata, giusto il tempo per qualcuno per realizzare gran profitto. Ieri era disceso a 2828. I premi hanno raggiunto nel frattempo quote inimmaginabili in precedenza: anche 1500-1600$. Un anno fa erano attorno a quota 800. Di fatto l’alluminio tocca ora i 4400-4500 $/t. Il che significa un prezzo dell’estruso semplice oltre i 5€, un benchmark banale ma di pratico e comune utilizzo.

Carico d’ordini mai visto
Ma che cosa è successo per tanta corsa? Intanto ricordiamo che a fine agosto un colpo di stato in Guinena, grande produttore di bauxite, ha fatto tremare i polsi di trader e di industrie di tutto il mondo. Lo spiega Paolo Kauffmann, analista di mercato e trader al contempo: “L’episodio di lunedì potremmo considerarlo episodico. Dietro c’è una struttura economica stabile. L’industria tira come non mai. Il settore dell’alluminio, tutti i comparti inclusi, gode di un momento assolutamente favorevole. Il carico d’ordini è il più alto da 25 anni.

Elevatissima liquidità
Le banche hanno immesso nell’economia quantità enormi di denaro. C’è un eccesso di liquidità, come nel 2008. Tutte queste sono le ragioni della crescita dei prezzi del metallo leggero”. C’è da attendersi un riposizionamento dei prezzi? Chiediamo. Sempre Kauffmann: “L’esperienza insegna che quando tutti credono che i mercati vadano verso una certa direzione, alla fine si scopre che se ne sono andati da tutt’altra parte. Ritengo che non sarebbe male se il prezzo tornasse ai 2700$. Ciò permetterebbe ai consumatori di rientrare”.

Ombre cinesi all’orizzonte
Ma non c’è da star tranquilli perché altre nubi si stanno addensano ora sulla Cina. A tenere tutti con il fiato sospeso sono le sorti della gigantesca società immobiliare China Evergrande che ha accumulato 300 (trecento) miliardi di dollari di debiti. L’analista di mercato così commenta quanto sta succedendo in Estremo Oriente: “Dovesse fallire, trascinerebbe con sé il sistema bancario, l’edilizia e tutto il sistema delle forniture. Sarebbe una crisi senza precedente con evidenti ripercussioni sul mondo delle materie prime e dell’alluminio in particolare”.

Fonte: https://www.guidafinestra.it/alluminio-tensione-sfiora-quota-3000-ridiscende/